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12-13 Febbraio 2019
CORSO DI LINFODRENAGGIO TECNICA TEDESCA
26-27 Febbraio 2019
12-13 Marzo 2019
26 Marzo 2019
03-04-05 Maggio 2019
25-26 Maggio 2019
15-16 Giugno 2019
07-08-09 Giugno 2019
- CORSO DRENAGGIO LINFATICO MANUALE E TERAPIA INTEGRATA DELL'EDEMA TECNICA TEDESCA
- CORSO DRENAGGIO LINFATICO MANUALE E TERAPIA INTEGRATA DELL'EDEMA TECNICA FRANCESE
CESENA ( COPERATIVA FISIOTERAPISTI ARCADE) CON CREDITI ECM :
CORSO DI LINFODRENAGGIO MANUALE TECNICA FRANCESE
6 - 7 - 8 Aprile 2018
33 CREDITI ECM
CORSO DI LINFODRENAGGIO MANUALE TECNICA TEDESCA
15 - 16 -17 Giugno 2018
33 CREDITI ECM
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CORSO DI LINFODRENAGGIO MANUALE TECNICA FRANCESE
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Il linfedema consiste nel rigonfiamento del tessuto contenente fluidi ricchi di proteine , detriti cellulari e batteri.
Se lasciati stagnare, i fluidi linfatici possono causare alterazioni della struttura della cute generando edema e fibrosi i quali rappresentano potenziali foci di infezione.
Se non trattate, le pazienti con linfedema possono sviluppare cellulite . linfangite ed in casi più gravi erisipela.
I distretti anatomici tipicamente colpiti dal linfedema sono l'articolazione gleno-omerale, il muscolo pettorale, la muscolatura scapolare, i muscoli del dorso ed il plesso brachiale e spesso si assiste ad asimmetria dei muscoli pettorali.
Questo fenomeno si accompagna a “sindromi” ortopediche e posturali come dolore del collo, dolore alla schiena ed una generale limitazione nell'ampiezza dei movimenti e può inoltre determinare degenerazioni neurologiche fra cui debolezza degli arti ed intorpidimento periferico.
Origine del Linfedema
Ogni paziente che abbia subito un intervento di rimozione di linfonodi o che sia stato soggetto a radioterapia, presenta il rischio di sviluppare Linfedema.
Esiste infatti una relazione fra l'estensione dell'intervento di mastectomia e la durata della radioterapia dell'ascella e della parete toracica rispetto all'incidenza del Linfedema e la severità della condizione.
Normalmente, intercorre un certo periodo di tempo fra l'evento che danneggia il sistema linfatico e la comparsa dei sintomi clinici relativi al Linfedema stesso.
Prima che il Linfedema divenga clinicamente manifesto il paziente può indicare alcuni sintomi associati ad un elevato rischio di sviluppare il disordine tra cui: “pesantezza”, dolore e tensione “cutanea” a livello degli arti.
Il sistema linfatico superficiale è suddiviso in aree di drenaggio separate da aree spartiacque. Esiste inoltre un sistema linfatico profondo delle aree toraciche ed addominali.
La maggior parte della linfa del nostro corpo viene drenata nel dotto toracico il quale scarica il suo contenuto nel torrente circolatorio a livello della clavicola sinistra.
Il sistema linfatico svolge due ruoli principali:
Il Linfedema è determinato dall'accumulo di fluidi ricchi di proteine nel compartimento tessutale epifasciale.
Se questo disordine non viene prontamente trattato si verificano variazioni nella densità dei vasi linfatici e sanguigni e nei tipi cellulari da essi veicolati.
Inizialmente, la proliferazione degli adipociti determina la caratteristica fase intermedia “adiposa” del Linfedema.
Questa condizione può progredire verso lo stadio fibrotico, nel quale i fibroblasti determinano l'accumulo di collagene e di altre proteine della matrice cellulare nei tessuti. A questa, può infine seguire la proliferazione di cellule epidermiche con successiva ipercheratosi e pachidermia nelle estremità degli arti.
Il linfedema, una patologia vascolare dolorosa e progressiva che spesso origina come effetto collaterale del trattamento di alcuni tumori.
Il linfedema è una condizione incurabile ed altamente debilitante che si presenta, generalmente nelle donna, a seguito di interventi chirurgici e di terapia radiante delle neoplasie mammarie, ed è caratterizzata da gonfiore di uno o più arti, a causa dell'accumulo di fluidi linfatici nei tessuti. Il linfedema può colpire anche il sesso maschile, ed una volta stabilitosi dimostra un'inesorabile tendenza alla progressione.
Questa condizione interessa generalmente l'arto superiore, nel lato del corpo in cui è stato eseguito l'intervento di mastectomia e rimozione dei linfonodi ascellari e dei vasi linfatici drenanti. Circa il 15-30% dei pazienti che sopravvivono alla patologia tumorale sviluppano questa condizione, la quale costituisce un disturbo che persevera per anni a distanza del trattamento del tumore.
Il linfedema può presentarsi anche a livello degli arti inferiori e della regione inguinale (edema genitale) a seguito del trattamento dei tumori del colon, delle ovaie e dell'utero.
La gestione del linfedema comprende una serie di trattamenti, volti a ridurre il gonfiore e mantenere la salute della cute, collettivamente conosciuti come Terapia Decongestionante Combinata (CTD). La CDT include: il Drenaggio Linfatico Manuale (DLM) ed una tecnica di massaggio manuale clinicamente provata, esercizio fisico, trattamenti cutanei, elasto-compressione dell'arto.
Inizialmente si prevedono trattamenti frequenti (spesso giornalieri) presso un operatore qualificato, per un periodo di almeno sei settimane. Una volta che il gonfiore è stato ridotto, il paziente viene istruito su un programma di auto-trattamento (self-management) da svolgere a casa, che prevede l'uso di indumenti elastici compressivi, l'uso di fasciature che favoriscono il drenaggio uni-direzionale dei fluidi accumulati . Le terapie saranno poi ripetute periodicamente con cadenze personalizzate.
“Poiché i pazienti che sopravvivono all'intervento del tumore riescono a vivere più a lungo, e poiché il linfedema si presenta più frequentemente nei pazienti anziani, un numero sempre crescente di persone è a rischio di sviluppare questa condizione”.
Le indicazioni, di carattere generale, per prevenire l'insorgenza di questa condizione, sono le seguenti: una dieta salubre, l'esercizio fisico regolare, ed evitare le infezioni cutanee e le punture di insetto. Quando si sviluppa un'infezione il paziente a rischio deve immediatamente rivolgersi ad un medico per attuare una cura di antibiotici. Nelle donne che hanno subito un doppio intervento di mastectomia, qualunque procedura che preveda l'utilizzo transdermico di aghi deve essere praticata nelle gambe e non negli arti superiori. Inoltre, ustioni e cicatrici possono danneggiare ulteriormente e distruggere i capillari linfatici, favorendo dunque la progressione della patologia. L'obesità, infine, è considerata un fattore di rischio in quanto determina uno stress eccessivo sul sistema linfatico.